Conceived as a catalogue and an artist’s book, the publication offers a deeper insight into the eponymous 2022 exhibition staged at Indipendenza Roma, and explores tensions that can be generated between artworks and their surrounding architectural context, raising questions of taste, value, function and decoration.
The practice of Tomaso Binga (Bianca Pucciarelli Menna, 1931) toys with the notion of gender, reconsidering women’s social roles and rights. This monograph, edited by Eva Fabbris, Lilou Vidal, and Stefania Zuliani, analyses her work through various languages and features a selection of poems, highlighting the author’s critical and artistic approach.
In her work, Cally Spooner crystallizes an absurd contemporary ecosystem in which entities run the risk of managing themselves and one another to death. Featuring newly commissioned essays alongside a lecture by Spooner, SWEAT SHAME ETC. is the first comprehsive survey of the artist’s output of the last five years.
This new anthology brings together visions, experiences and critical interdisciplinary methodologies that have been instrumental in the development of the language of moving images since 2010. New essays and conversations reflect on radical technological and poetic transformations in the works of the generation of digital native artists.
Center of the Frame is the artist’s first monograph and brings together paintings made between 1997 and 2024. The publication provides an in-depth look at Eisler’s fascination with cinema and with the transmission of images through the various formats of analog film, television broadcasts, Internet video and, of course, the painted canvas.
At 500 pages, this is the most comprehensive book yet on Norwegian artist, Ida Ekblad. Appearing three years after the artist’s show at Kunsthalle Zürich, Melted Snow took certainly a long time—all the time is takes to ponder fifteen years of the artist’s career.
A cura di Samuele Piazza con Nicola Ricciardi
Contributi inediti di Samuele Piazza, Nicola Ricciardi, Tyler Coburn e Claire Fontaine e i testi d’archivio ripubblicati di Neda Atanasoski e Kalindi Vora, Diedrich Diederichsen, Silvia Federici, Peter Linebaugh e Marcus Rediker, Renate Wiehager, Reed Berkowitz, Tony Schwartz e Catherine McCarthy, Andrea Bowers, Cultural Capital Cooperative.
Progetto grafico di Lorenzo Mason Studio
2021, Italian, softcover, 13 x 21 cm, 272 pages
979-12-80579-02-7
Vogliamo tutto. Pratiche culturali e lavoro ha come origine il romanzo Vogliamo tutto (1971) di Nanni Balestrini, il cui protagonista Alfonso Natella è diventato la voce dei movimenti operai del ’698 a Torino e di un’intera generazione. Nel 2021, tredici artisti si sono interrogati sul cambiamento delle pratiche lavorative nel contesto contemporaneo. Ne nasceesce una pubblicazione corale, di voci e di pratiche, che insieme delineano l’aspetto propriamente trasformativo del lavoro all’interno deli contesto socio-culturale in un ampio arco temporale: dagli impatti della rRivoluzione iIndustriale, al declino post-industriale, fino alla rapida accelerazione dell’era digitale.
Il libro raccoglie i saggi di Samuele Piazza e Nicola Ricciardi, curatori della mostra Vogliamo tutto presso OGR Torino, scritti inediti degli artisti Claire Fontaine e Tyler Coburn e testi d’archivio selezionati dagli artisti presenti in mostra: Andrea Bowers, Pablo Bronstein, Claire Fontaine, Tyler Coburn, Jeremy Deller, Kevin Jerome Everson, LaToya Ruby Frazier, Elisa Giardina Papa, Liz Magic Laser, Adam Linder, Sidsel Meineche Hansen, Mike Nelson e Renate Wiehager per Charlotte Posenenske.
Tra i testi d’archivio, i saggi “L’automazione e la funzione del servizio invisibile” di Neda Atanasoski e Kalindi Vora, “Povertà musicale” di Diedrich Diederichsen, “Sabotaggio” di Elizabeth Gurley Flynn, “Salario contro il lavoro domestico” di Silvia Federici, “Il naufragio del Sea-Venture” di Peter Linebaugh e Marcus Rediker, “Charlotte Posenenske. Minimalismo mimetico e praticabilità” di Renate Wiehager; un estratto da La bestia umana di Émile Zola; gli articoli “QAnon. Analisi di un game designer” di Reed Berkowitz, “Gestisci la tua energia, non il tuo tempo” di Tony Schwartz e Catherine McCarthy, la “Lettera di protesta, Frieze Art Fair, New York” di Andrea Bowers, il “Contratto di licenza” del collettivo Cultural Capital Cooperative, la sceneggiatura di Erie di Kevin Jerome Everson e una conversazione tra David Green e Rick Smith del UAW Local 1112 e LaToya Ruby Frazier.
I curatori
Samuele Piazza è curatore presso OGR – Officine Grandi Riparazioni, a Torino. Ha curato la mostra Vogliamo Tutto e le esposizioni personali di importanti artisti contemporanei come Mike Nelson e Monica Bonvicini. Ha anche fondato e co-curato la serie sperimentale Dancing is what we make of falling, un format espositivo che unisce proiezioni video, talk e performance.
Nicola Ricciardi ricopre dall’ottobre 2020 la carica di direttore artistico di miart – Fiera Internazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Milano. Dal 2016 al 2020 è stato direttore artistico di OGR – Officine Grandi Riparazioni, a Torino, dove ha organizzato oltre 20 progetti espositivi, tra cui le mostre personali di Tino Sehgal, Susan Hiller, Mike Nelson, Monica Bonvicini e Trevor Paglen.