Between an artist’s book and a catalogue, this publication follows up on Armleder’s multidimensional exhibition at KANAL in 2020–21. Through archival pictures and in depth conversations, the book is designed to recreate the immersive experience of this collective experiment, and proposes a dive into something akin to a large self-portrait, conceived through the works of more than a hundred artists.
This artist’s book reflects Eva & Franco Mattes’ continued interest in the condition of displacement to be sensed in Fukushima. Borrowing the format of wrapping-paper catalogs, it contains twenty large pre-perforated sheets, each of which features a photographic texture—a seamlessly repeating motif captured by the camera amid the radioactive ruins of the contaminated towns and countryside.
The album brings together the music composed by Federico Chiari for various film and video works by Diego Marcon, including Monelle (2017), Ludwig (2018), The Parents’ Room (2021), and Dolle (2023). The album comes with a booklet containing lyrics and images that provide a deeper insight into this unique, profoundly intertwined collaboration between Chiari and Marcon.
This small anthology reviews some of the central themes of Diego Marcon’s research: from the role of the display in exhibitions to his relationship with cinema, from the use of special effects and animatronics to the sense of community established through his work. Glassa accompanies the exhibition of the same name designed by the artist for the spaces of the Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci in Prato.
Strata raccoglie 37 conversazioni con artisti il cui lavoro ha dato un contributo significativo alla scena artistica italiana e internazionale a partire dal 2000. Questo libro è il resoconto personale di una serie di incontri, amicizie e relazioni professionali che Vincenzo de Bellis e Alessandro Rabottini hanno coltivato negli ultimi vent’anni.
Strata compiles 37 conversations with artists whose work has made a significant contribution to the Italian and international art scene since 2000. This book is the personal account of a number of encounters, friendships, and professional relationships that Vincenzo de Bellis and Alessandro Rabottini have nurtured over the past twenty years.
A cura di Samuele Piazza con Nicola Ricciardi
Contributi inediti di Samuele Piazza, Nicola Ricciardi, Tyler Coburn e Claire Fontaine e i testi d’archivio ripubblicati di Neda Atanasoski e Kalindi Vora, Diedrich Diederichsen, Silvia Federici, Peter Linebaugh e Marcus Rediker, Renate Wiehager, Reed Berkowitz, Tony Schwartz e Catherine McCarthy, Andrea Bowers, Cultural Capital Cooperative.
Progetto grafico di Lorenzo Mason Studio
2021, Italian, softcover, 13 x 21 cm, 272 pages
979-12-80579-02-7
Vogliamo tutto. Pratiche culturali e lavoro ha come origine il romanzo Vogliamo tutto (1971) di Nanni Balestrini, il cui protagonista Alfonso Natella è diventato la voce dei movimenti operai del ’698 a Torino e di un’intera generazione. Nel 2021, tredici artisti si sono interrogati sul cambiamento delle pratiche lavorative nel contesto contemporaneo. Ne nasceesce una pubblicazione corale, di voci e di pratiche, che insieme delineano l’aspetto propriamente trasformativo del lavoro all’interno deli contesto socio-culturale in un ampio arco temporale: dagli impatti della rRivoluzione iIndustriale, al declino post-industriale, fino alla rapida accelerazione dell’era digitale.
Il libro raccoglie i saggi di Samuele Piazza e Nicola Ricciardi, curatori della mostra Vogliamo tutto presso OGR Torino, scritti inediti degli artisti Claire Fontaine e Tyler Coburn e testi d’archivio selezionati dagli artisti presenti in mostra: Andrea Bowers, Pablo Bronstein, Claire Fontaine, Tyler Coburn, Jeremy Deller, Kevin Jerome Everson, LaToya Ruby Frazier, Elisa Giardina Papa, Liz Magic Laser, Adam Linder, Sidsel Meineche Hansen, Mike Nelson e Renate Wiehager per Charlotte Posenenske.
Tra i testi d’archivio, i saggi “L’automazione e la funzione del servizio invisibile” di Neda Atanasoski e Kalindi Vora, “Povertà musicale” di Diedrich Diederichsen, “Sabotaggio” di Elizabeth Gurley Flynn, “Salario contro il lavoro domestico” di Silvia Federici, “Il naufragio del Sea-Venture” di Peter Linebaugh e Marcus Rediker, “Charlotte Posenenske. Minimalismo mimetico e praticabilità” di Renate Wiehager; un estratto da La bestia umana di Émile Zola; gli articoli “QAnon. Analisi di un game designer” di Reed Berkowitz, “Gestisci la tua energia, non il tuo tempo” di Tony Schwartz e Catherine McCarthy, la “Lettera di protesta, Frieze Art Fair, New York” di Andrea Bowers, il “Contratto di licenza” del collettivo Cultural Capital Cooperative, la sceneggiatura di Erie di Kevin Jerome Everson e una conversazione tra David Green e Rick Smith del UAW Local 1112 e LaToya Ruby Frazier.
I curatori
Samuele Piazza è curatore presso OGR – Officine Grandi Riparazioni, a Torino. Ha curato la mostra Vogliamo Tutto e le esposizioni personali di importanti artisti contemporanei come Mike Nelson e Monica Bonvicini. Ha anche fondato e co-curato la serie sperimentale Dancing is what we make of falling, un format espositivo che unisce proiezioni video, talk e performance.
Nicola Ricciardi ricopre dall’ottobre 2020 la carica di direttore artistico di miart – Fiera Internazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Milano. Dal 2016 al 2020 è stato direttore artistico di OGR – Officine Grandi Riparazioni, a Torino, dove ha organizzato oltre 20 progetti espositivi, tra cui le mostre personali di Tino Sehgal, Susan Hiller, Mike Nelson, Monica Bonvicini e Trevor Paglen.